Un'altra
piccola farmaceutica abbandonata. Ormai da molti anni,
quindi dentro c'è ben poco.
Ho faticato parecchio per trovarne il nome: in tutto il
plant sono riuscito a trovare un solo piccolo adesivo che
ne indicava il nome (è stata una gioia immensa
trovarlo). L'ultima traccia esistente.E' composta da un vano enorme dove c'era la
produzione, un'ala separata di uffici, un locale caldaia
e cabina elettrica e un altro fabbricato staccato (forse
la mensa e i servizi).
La caldaia (una pregevole Steam-matic Ciclonic della
ditta Ing. Bono & C. Di Milano, alimentata a nafta)
è al suo posto, ancora quasi intatta: come mai le
caldaie le trovi sempre ? Sono una delle cose, insieme ai
gabinetti, che resistono di più alle offese del tempo,
dei vandali e dei ladri.
Nel corpo dell'impianto di produzione ci sono alcuni
locali che, per come sono dipinte le pareti e per alcuni
mobili residui, dimostrano di essere inequivocabilmente
la dimora del custode.
Eh si, il custode.
Anche in un'altra fabbrica visitata di recente avevo
trovato l'alloggio del custode.
Roba di altri tempi, quando il custode viveva con tutta
la sua famiglia all'interno della fabbrica.
Ormai una cosa vetusta: oggi è tutto esternalizzato a
società di portierato e guardiania.
Il tempo passa, le cose cambiano.
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